Archivio mensile:Settembre 2006

Decimo Granello

I’m alive. Non è caduto nessuno dei due aerei che ho preso per venire qua… Por cierto, ho alcune novità in tema bustine di plastica trasparenti anti-terrorismo.Non ho messo niente in buste di plastica trasparenti, non me l’hanno chiesto: direttamente, sull’aereo per Londra non potevano esserci elementi elettronici. Nessuno: i fili, nella pancia dell’aereo; il telefonino, nella pancia dell’aereo; la macchina fotografica, nella pancia dell’aereo; il computer, nella pancia dell’aereo. In più, gli attrezzatissimi addetti avevano finito gli adesivi con su scritto “Fragile”. Cioè secondo gli antiterroristi il mio computer doveva andare nella pancia dell’aereo, nelle delicate mani dei nuovi scaricatori di porto, che hanno sempre qualcosa contro le valigie. Ho fatto il giro di qualsiasi sportello nell’aeroporto per trovare un’etichetta rossa: l’ho trovata; l’ho appiccicata; ho consegnato il mio zaino con computer etichettato al signore checkinatore, dopo averlo guardato come fosse l’ultima volta. Avevo la certezza di non rivederlo mai più.
E arrivati a Londra, ho aspettato che uscisse dal rullo il mio zainetto con il computer (tacendo che potevano rubarmi tutto quello che c’era dentro, ossia tutto quello che mi si può voler rubare). Per qualche motivo è uscito fuori, ma senza etichetta rossa. Non voglio pensare a cosa sia successo. Sull’aereo per la Spagna, l’ho potuto portare con me, però ho dovuto lasciare tutto il resto passibile di furto nelle mani di una tizia sassone che non capivo e non mi capiva (magari se mi avesse guardato in faccia parlandomi sarebbe anche stato possibile).

Sono nella gloria divina. Qualcuno ha un progetto su di me, altrimenti non mi spiego perché mi sia arrivato tutto e tutto funzionante. Sono nella grazia divina, الهمد للله .

Finalmente, in tutto questo viaggio ho capito cosa sia il terrorismo: è sentirsi controllati da tutti e impotenti di reagire, impossibilitati a passare tra le maglie della rete. Questa strategia della tensione psicologica è massacrante, sarà un assurdo però io preferisco morire d’un colpo in un attentato che passarmi la vita ad aver paura della gente che mi cammina affianco.

Nono Granello

La vigilia delle partenze è massacrante… due magliette da mettere in valigia eppure mi pare che non ci stia già più niente. I vocabolari, si, è vero, occupano molto spazio. E mi ricordano la mossa intelligente che ho fatto nel comprarli qua anziché in Spagna… che smartness, cavolo.

Il mio terrore sono le Bustine Trasparenti, dove dovrò mettere il mio bagaglio a mano. Eh si, perché per andare in Spagna, dall’Italia, è notorio che uno debba passare per Londra; ed è notorio che a Londra si combatte il terrorismo con le Bustine Trasparenti. Tutto quello – dopo il tentato attentato – che sale a bordo con te lo devono vedere non solo le forze dell’ordine in servizio aeroportuale, ma anche gli assistenti di volo, e tutti i tuoi compagni di viaggio. Figurarsi: a me da fastidio la gente che nella fila al check-in o alle uscite ti guarda la carta d’identità per veder di dove sei, se poi ho pure la Bustina Trasparente è come se andassi in giro in mutande…
Vedremo come andrà.
Per ora studio un po’ di soluzioni logistiche per lo zaino.

Sesto Granello – Turismo intelligente

Fra cinque giorni lascio l’Isola, con mille nuove fotografie da far vedere, e poche cose passibili di raccontazione in testa. Insegnamento dell’estate: mai più lavorare a stretto contatto con gente che passa le sue vacanze in Sardegna – scusate, ma non ce la posso fare. Grazie a Dio siamo pieni di albergatori e locandieri che sanno fare il loro mestiere, con un’infinita tolleranza… io non ce l’ho, e passo il testimone. Quest’estate avrei commesso un milanesicidio se non fosse finito il periodo lavorativo… ho capito che hai i soldi, e che ce ne hai più di me, ma non me ne può fregare di meno: sei un cittadino infelice che prende la macchina per andare a buttare la mondezza. E allora, prendi il tuo Crysler e vai, vai, vai!

In realtà, diciamolo, ci sono varie categorie di turisti che vengono sull’Isola.

1. I tedeschi. Sono dei geni, vengono ad Aprile con i loro zaini enormi e tre bambini biondi attaccati alle trecento tasche dei pantaloncini verdi. Li trovi, ad aprile, dovunque: nella campagna più sperduta, nella cima più alta, nella spiaggia vuota, sempre con le Dr. Scholl e le calze, con una cartina in mano e con gli occhialetti rotondi. Io da grande voglio fare il tedesco solo per questo.

2. I Vips. I vips non li vedo mai, dicono che stiano rinchiusi tutta l’estate nella cantina di Briatore, dove entri solo se hai quattro o più fotografi alle calcagna. Mi dispiace davvero molto non poterli vedere.

3. I Vips-econdoloro. Non li posso vedere, nel senso che mi danno allergia. Però aspetto con ansia di incontrarne uno solo per non riconoscerlo. Sono assurdi: ti guardano a te più di quanto tu guardi a loro, e si chiedono in fondo al cuoricino come mai non li stai riconoscendo. Una tristezza…

4. I turisti danarosi. Fascia di età: 19/60. Provenienza: Nord Italia. Disponibilità finanziarie inversamente proporzionali alle facoltà intellettive. Vengono in Sardegna per ritrovare Rimini: qualcuno prenda una mappa e gli spieghi che fanno prima ad andare a Rimini. Vanno in spiaggia solo se c’è troppa gente: forse vogliono le piaghe sul costato senza la scocciatura di farsi crocifiggere. Sono dei mostri occhialosoluti per i quali è indifferente avere venti o cinquant’anni, si vestono e comportano alla stessa maniera. Ti trattano come l’ultimo degli scemi: scandiscono le parole quando ti parlano, ti spiegano ogni cosa. Sanno sempre tutto, sono anni che vengono in Sardegna.

5. I turisti ‘nabbottadevita. Che, nun t’ho detto? St’anno annamo ‘n Zardegna: co li stipendi de ‘na vita m’affitto ‘na stanzetta, ‘n bùngalo, ‘na tenda, dove me capita… pe ‘na settimana ‘NTERA! Bbasta che è vicino aaaa Costa Smerarda, do’ ce stanno li vippe, vamo llà, famo a bbella vita de notte, vamo fuori der Bilioner a vede chi passa, a vede chi entra e chi esce… però de ggiorno dimenticamose de magnà, che nun ce bbastano li sordi. A ragà, st’anno famo ‘a fame! Ma nun ce penzate: forze, ve dico, forze vedemo aaaaaaaFabbiani!

O tempora, o mores!

Quinto Granello

Ieri la domanda era di tema accentuativo. E siccome non mi dò pace, ci ho pensato per tutto il giorno. Insomma, cosí e così: ho cercato nel vocabolario e risulta che si scrive cosí. Qui però la cosa si complica: ora mi sembra di non poter andare in giro senza conoscere le regole di accentuazione della lingua italiana… nei manuali di linguistica che ho non compaiono, e inoltre questioni di tipo dialettale mi impediscono di distinguere una pesca dall’altra, quindi non mi si parli di vocali aperte o chiuse. Non so cosa possa succedere se entro stasera qualcuno non mi spiega come funziona…

Nel frammentre, vengo a sapere che Bush non è nulla in confronto ad Allah. Cavolo, Ahmadinejad! Meno male che ce l’hai detto! Se no avrei avuto quel dubbio. Poi si aggiunge al coro la sublime voce del Ministro Calderoli, che ha praticamente letto ad alta voce quella frase che dai muri rossi di Bologna mi ha fatto ribollire il sangue per quattro anni: ATOMICA SULL’ISLAM. L’apice della deficienza ignorante.
Questi signori dovrebbero darsi alla vita contemplativa, almeno gli si illumina la mente e smettono di sputare fesserie su ogni microfono che si ritrovano davanti alla bocca.