Decimo Granello

25 Settembre 2006

I’m alive. Non è caduto nessuno dei due aerei che ho preso per venire qua… Por cierto, ho alcune novità in tema bustine di plastica trasparenti anti-terrorismo.Non ho messo niente in buste di plastica trasparenti, non me l’hanno chiesto: direttamente, sull’aereo per Londra non potevano esserci elementi elettronici. Nessuno: i fili, nella pancia dell’aereo; il telefonino, nella pancia dell’aereo; la macchina fotografica, nella pancia dell’aereo; il computer, nella pancia dell’aereo. In più, gli attrezzatissimi addetti avevano finito gli adesivi con su scritto “Fragile”. Cioè secondo gli antiterroristi il mio computer doveva andare nella pancia dell’aereo, nelle delicate mani dei nuovi scaricatori di porto, che hanno sempre qualcosa contro le valigie. Ho fatto il giro di qualsiasi sportello nell’aeroporto per trovare un’etichetta rossa: l’ho trovata; l’ho appiccicata; ho consegnato il mio zaino con computer etichettato al signore checkinatore, dopo averlo guardato come fosse l’ultima volta. Avevo la certezza di non rivederlo mai più.
E arrivati a Londra, ho aspettato che uscisse dal rullo il mio zainetto con il computer (tacendo che potevano rubarmi tutto quello che c’era dentro, ossia tutto quello che mi si può voler rubare). Per qualche motivo è uscito fuori, ma senza etichetta rossa. Non voglio pensare a cosa sia successo. Sull’aereo per la Spagna, l’ho potuto portare con me, però ho dovuto lasciare tutto il resto passibile di furto nelle mani di una tizia sassone che non capivo e non mi capiva (magari se mi avesse guardato in faccia parlandomi sarebbe anche stato possibile).

Sono nella gloria divina. Qualcuno ha un progetto su di me, altrimenti non mi spiego perché mi sia arrivato tutto e tutto funzionante. Sono nella grazia divina, الهمد للله .

Finalmente, in tutto questo viaggio ho capito cosa sia il terrorismo: è sentirsi controllati da tutti e impotenti di reagire, impossibilitati a passare tra le maglie della rete. Questa strategia della tensione psicologica è massacrante, sarà un assurdo però io preferisco morire d’un colpo in un attentato che passarmi la vita ad aver paura della gente che mi cammina affianco.

Scritto da Reloj il 25 Settembre 2006
Contiene Mondo, Varie | 1 commento

Una risposta a “Decimo Granello”

  1. Gameonmistedglass ha detto:

    Concordo pienamente sull’ultima frase,non capisco come fa’ a vivere la gente che non prende più il metrò da ormai tre anni… Io non riuscirei a vivere preoccupandomi.

    Oltretutto sembro ben poco italiano, quindi rischio di farmi sparare ogni aereo che prendo.

    Grazie della visita anche se in ritardo.

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