Morire a Dacca, Carmilla online

11 Luglio 2016

«“Produrre all’estero e fare profitti in patria”, uno studio dal titolo schietto redatto dal Dipartimento di Scienze Economiche della Ca’ Foscari, spiega la faccenda con meno ipocrisie: su 1000 euro di fatturato, il profitto lordo di un’impresa italiana che produce abbigliamento in patria è di 150 €. Se produce in Romania diventa 400 €. Insomma, non è che il profitto in Italia non ci sia, è che ai padroni non basta.

La retorica del ‘aiutiamoli a casa loro‘ insiste sul fatto che quei salari sono commisurati agli standard di quei paesi. Peccato che non siano commisurati alla soglia di sussistenza, che in Bangladesh si aggira attorno ai 260,00 euro al mese.

I salari al sotto del minimo vitale sono la prima violenza. Costringono a sottomettersi a livelli disumani di straordinario per poter arrotondare la paga. Gli orari lunghissimi pesano sulla salute delle operaie, impediscono di trovare il tempo per riposarsi a sufficienza o per alfabetizzarsi.
Il reddito familiare non permette un’abitazione decente, cibo e cure sufficienti. Non ci sono soldi per mandare i figli a scuola. Con gli adulti sequestrati al lavoro, i bambini restano semiabbandonati, oppure vengono messi in produzione, per permettere alla famiglia di sopravvivere».

Morire a Dacca, https://www.carmillaonline.com/2016/07/10/morire-a-dacca/

Scritto da Reloj il 11 Luglio 2016
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