Uno contro tutti
Dopo due mesi –qualcuno dirà: tre!, no, quattro!– di pacifica convivenza e costruttivo dialogo anzichenò, oggi ho installato le trappole per avviare lo sterminio dei miei animali domestici.
Questi mesi di convivenza hanno insegnato a me e a loro che l’uomo e gli animali non possono vivere sotto lo stesso tetto: così come un uomo non andrebbe a vivere nella tana di un orso, nessun animale può vivere nella tana dell’uomo, soprattutto se questa tana è un condominio composto da dodici appartamenti tre vani, bagno, cucina abitabile. Così si sono fatte necessarie le trappole, in numero di due (2), per un costo complessivo di euro 2 e 95.
Amanti dello sciroppo d’acero, dei cassetti, delle posate, abitudinari e instancabili camminatori di spigoli, i miei animali domestici mi hanno insegnato la perseveranza e il rien ne va plus. Se non riescono a passare oggi, passano domani; e lo spazio e il tempo si piegano alle loro abitudini che modificano ogni giorno e ogni ora. Concetti che per loro non esistono sono: sotto, sopra, orizzontale, verticale, luce, buio. La gravità è indifferente.
L’unica cosa di cui hanno paura è la polvere, la polvere fina: e di polvere finissima e rossiccia sono piene le mie trappole dove entrano, passano e ripassano sulla polvere mortifera e rossiccia e se la portano dietro, la diffondono, la moltiplicano, la contagiano.
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