Poesie acrostiche sotto l’albero
(Un altro Post Sotto l’Albero, uno dei più originali: questa volta con permesso scritto dell’autrice.)
Queste sono trascrizioni acrostiche di poesie note. La contrainte (devo dire che senza contrainte avrei difficoltà a scrivere anche la lista della spesa), consiste in questo: leggendo in successione le iniziali di tutte le parole che compongono ogni poesia, si ottiene Post sotto l’albero, il che riconduce al tema natalizio finanche il passero solitario. Le poesie che ho scelto sono: Natale (G. Ungaretti), Di un Natale metropolitano (G. Montale), Natale al Caffè Florian (F. Fortini) e Il passero solitario (G. Leopardi). A mo’ di manifesto programmatico con dedica, ne ho composta una che non ha nessun riferimento a testi già esistenti.
Sotto l’albero di poesie
Alessandra Celano
Prenderei Ossi, Satura, tutto:
sospenderei ogni tomo, tutto ornerei
l’albero: luccicherebbe, brillerebbe
e risplenderebbe. Orsù!
(Perché ognuno sappia
trastullarsi, sentire odi,
tollerare taluni obbrobri:
lietamente,
amici lontani,
blogger eccelsi,
recovi omaggi.)
*
Natale
Giuseppe Ungaretti
Preferisco, obliato, sostare,
trascurare strade ostiche,
trovare tepore.
Ora lasciatemi
abbioccare,
levate babbinatale
e renne,
ora.
*
Di un Natale metropolitano
Eugenio Montale
Penduli ornamenti
sul tuo specchio ovale,
tintinnìi, trastulli.
Orpelli londinesi austeri,
luci.
Bevute evitate, rotaie, oblio.
*
Natale al Caffè Florian
Franco Fortini
Pensoso occhieggiare
sotto tettoie serenissime.
Onusti tavolini
tristemente officianti.
Libeccio, acque languide, bruma
e rose offuscate.
*
Il passero solitario
Giacomo Leopardi
Passero,
olimpico sulla torre,
solingo osservi,
tranquillamente trilli.
Ottenebrato leggermente,
amore, lusinghe, bellezza evito,
rosicando oltremodo.
P.S. Le poesie che ho trasformato sono sicuramente note; ciononostante, riporto i testi originali (escludendo soltanto Il passero solitario) per un confronto immediato.
Natale
Giuseppe Ungaretti
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
*
Di un Natale metropolitano
Eugenio Montale
Un vischio, fin dall’infanzia sospeso grappolo
di fede e di pruina sul tuo lavandino
e sullo specchio ovale ch’ora adombrano
i tuoi ricci bergére fra santini e ritratti
di ragazzi infilati un po’ alla svelta
nella cornice, una caraffa vuota,
bicchierini di cenere e di bucce,
le luci di Mayfair, poi a un crocicchio
le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi,
non più guerra né pace, il tardo frullo
di un piccione incapace di seguirti
sui gradini automatici che ti slittano in giù…
Natale al Caffè Florian
Franco Fortini
La nebbia rosa
e l’aria dei freddi vapori
arrugginiti con la sera,
il fischio del battello che sparve
nel largo delle campane.
Un triste davanzale,
Venezia che abbruna le rose
sul grande canale.
Cadute le stelle, cadute le rose
nel vento che porta il Natale.