Consapevolmente

27 Giugno 2010

L’altro giorno ero in una piazza, aspettando della gente: ero là almeno da un quarto d’ora, cercavo di stare vicino alla porta di una banca così quando si apriva passavo dai trentasei ai quindici gradi per almeno una manciata di secondi. E aspettando aspettando mi si è avvicinato un ragazzino: poteva essere macedone, albanese, bosniaco, erzegovino: insomma di quelle parti balcaniche là, non son sicura: la cosa sicura è che era muto, mi faceva segno di leggere un foglio che aveva in mano su una cartella per documenti, e là c’era scritto:

associazione nazionale muti sordi e sordomuti
per la costruzione di un centro provinciale
per muti sordi e sordomuti

e cosa fai, gli dici di no? ho preso la penna e ho letto nella prima colonna cosa c’era: c’erano nomi, ho messo il mio nome. Ho letto nella seconda cosa c’era: c’erano CAP, ho pensato: cosa se ne faranno del CAP senza l’indirizzo, ho messo il mio CAP. Nella terza colonna ho letto cosa c’era: c’era 20€, 20€, 20€, mi son fermata un attimo perché credevo che volessero solo la firma, poi mi son fermata un altro attimo perché nel portafogli avevo solo 5€ ma non ho fatto in tempo a fermarmi un altro attimo che ho visto la mia mano che scriveva 5€, mentre il mio cervello pensava: questo sicuramente mi sta fregando, ora faccio finta di svenire: per vedere se dice qualcosa o se è davvero muto, oppure lo spavento: per vedere se grida, però mentre il mio cervello pensava tutte queste cose la mano ha tirato fuori i 5€ dal portafogli e li ha dati al ragazzino: a quel punto io e il mio cervello non potevamo fare più niente, se non guardare il ragazzino con uno sguardo che voleva dire: lo so che ci stai fregando ma te li diamo lo stesso i 5€.

Credo che lui sia andato via convinto di avermi fregato. Ingenuo.

Scritto da Reloj il 27 Giugno 2010
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