La vera storia di Fachebene Bassifferru

02 Marzo 2010

C’era una volta un uomo che si chiamava Fachebene Bassifferru. Quando si presentava, però, nessuno capiva il suo nome: c’era chi capiva Pacu Bene, chi capiva Pace e Bene e pensava che fosse un sant’uomo, chi capiva Paco Bé e credeva che fosse brasiliano, chi capiva Fa Chebé… ma nessuno, nessuno capiva Fachebene, e quindi nessuno capiva che lui era un capro espiatorio. Sì. Di mestiere, non retribuito, Fachebene Bassifferru faceva la vittima sacrificale. Per capirci: quando in un paese qualcuno veniva assassinato, dopo un paio di giorni appariva lui e si dichiarava colpevole. Naturalmente la polizia locale non riusciva mai a trovare prove che lo incastrassero, quindi, dopo che le indagini erano finite, le autorità erano costrette ad ammettere che Fachebene Bassifferru era innocente, e a lasciarlo libero di andare a svolgere il suo imprescindibile ruolo di capro da un’altra parte.

Questo mestiere, come lui stesso una volta mi ha detto, ha i suoi pro e i suoi contro. Prima di tutto la spesa è altissima, perché un capro espiatorio ha il dovere di essere sempre nel posto giusto al momento giusto, e i mezzi li paga di tasca propria. Qualche buona persona, un assassino a cui aveva dato il tempo di scappare, un marito traditore a cui aveva fornito un ferreo alibi, il colpevole di un incendio doloso che aveva salvato da anni di carcere, lo ringraziavano pecuniariamente, e grazie a loro il suo conto in banca non era mai vuoto del tutto.

Comunque Fachebene non ha mai vissuto nel lusso, come alcuni potrebbero pensare. Non si è mai approfittato della sua posizione di capro, ha sempre svolto il suo lavoro dignitosamente. Una volta, mentre passeggiavamo in un parco della capitale, mi raccontò che durante la sua carriera aveva ricevuto tante offerte di lavoro che avrebbe potuto vivere tranquillamente accettandone anche solo una al mese. Avrebbe potuto sposarsi, comprare una casa, farsi una famiglia. Ma le ha sempre rifiutate. Fachebene Bassifferru è un uomo molto orgoglioso, a dispetto di quanto dicono i suoi detrattori.

Ogni tanto mi chiama per prendere un caffé quando, per lavoro, viene in città. Io lo accompagno volentieri e ascolto sempre con molto interesse i suoi  strani racconti, nei quali mai appare un nome, mai un riferimento: perché – e su questo garantisco io in prima persona – Fachebene Bassifferru è un vero professionista, forse l’unico nel suo campo.

Scritto da Reloj il 02 Marzo 2010
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4 risposte a “La vera storia di Fachebene Bassifferru”

  1. viviana ha detto:

    a fare del bene si va all’inferno?

  2. Reloj ha detto:

    Direttamente.

  3. paiola ha detto:

    ma conosce anche Benjamin Malaussene???

  4. reloj ha detto:

    Sono la stessa persona, solo che uno è un personaggio fittizio.

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