Mi ci metto anch’io

28 Ottobre 2009

Visto che domani viene rilasciata la nuova versione di Ubuntu, la 9.10 “KarmicKoala”, riporto quasi per intero un post di Antonio Pavolini che vale la pena leggere:

Su Ubuntu non incontrerete mai personaggi molesti come “l’assistente di Office”, semplicemente perché non ne avrete mai bisogno. Non vi chiederete mai dove sono le applicazioni e i documenti: le prime sono sempre a sinistra, i secondi sempre a destra. E quando vi stuferete, potrete cambiare tutto, ma di vostra iniziativa, non perché “qualcuno” ve lo ha suggerito. E a proposito di applicazioni, queste non si trovano in uno “store” a pagamento, ma in un posto dove crescono e migliorano perché c’è sempre qualcuno che “passa e semina”, così voi passerete e raccoglierete i frutti. In cambio, è richiesto (non obbligatorio, ma auspicato), un minimo di feedback sulla community, in cui dite cosa non va e cosa vorreste migliorare, e magari un po’ di evangelism, che è quello che sto facendo in questo momento.

[…] Ma è una questione di feeling. Su Ubuntu non hai mai la sensazione di qualcosa che funziona perché ti è stato venduto, funziona perché deve funzionare e basta. Mai neanche l’ombra di un lock-in. Mai una funzionalità inutile. Mai una presa in giro della tua intelligenza. Mai un orpello di troppo. E se qualcosa non funziona non è mai per negligenza, o perché quella funzionalità non ha un appeal commerciale: semplicemente, non è ancora passato “il seminatore”.

[…] Chiudo con un altro consiglio: se state per buttare un PC, ed è almeno un Pentium con una connessione LAN, non fatelo. Piuttosto, installateci una di queste vecchie distribuzioni di Linux, e donatelo alla vostra scuola. I ragazzi potranno navigarci più velocemente che con un XP con un anno di vita. Molto più utile che accompagnare una vecchietta ad attraversare la strada.

Il fascino discreto di Ubuntu

È un invito: provate Ubuntu anche voi, nei prossimi giorni.

Non domani, però. Fate i bravi.

Scritto da Reloj il 28 Ottobre 2009
Contiene ubuntu, Varie, Web | 6 commenti

6 risposte a “Mi ci metto anch’io”

  1. La Rejna ha detto:

    guarda, ne capissi qualcosa di più, avrei già fatto il salto della quaglia anche io, sai?

  2. Reloj ha detto:

    È l’obiezione che fanno tutti. Ma non c’è bisogno di saperne, te lo assicuro! Fa tutto da solo, e i problemi che ti si possono presentare li ha già avuti qualcun’altro, e li risolvi con una rapida ricerca sul forum. Il vantaggio, come dice Antonio, è che puoi provarlo senza installarlo, vedere un po’ e poi passare definitivamente.

  3. La Rejna ha detto:

    Il vostro ragionamento non fa una piega per davvero. magari durante il periodo natalizio programmo un test.

  4. Reloj ha detto:

    Brava :)

  5. Gionata ha detto:

    Sono abbastanza d’accordo. L’open-source è forse il futuro del software, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo e un po’ più di esperienza. Il problema dell’open-source è l’open-source stesso: è vero che tutti possono creare applicazioni, e questo rende tali applicazioni funzionali non per essere vendute, ma per essere usate. Ma è anche vero che nessuno controlla tale applicazioni. Così, un buon sistema operativo come Ubuntu (che uso da anni), rischia di schiantarsi sulla pesantezza di software open-source e pacchetti di aggiornamenti ingombranti ed inutili. Ad esempio: la 9.10 è una bella versione, ma richiede tempi di caricamento maggiori rispetto alla precedente (o almeno così io ho notato).
    In qualsiasi caso è ora di abbandonare Windows :)

  6. Reloj ha detto:

    Non so, io l’ho scaricata ieri (stanotte, in verità) e mi pare che alcune cose siano molto più veloci, per esempio il boot di openoffice. Però comunque sia, con un po’ di esperienza capisci quali pacchetti installare e quali no, e il sistema è più stabile di windows senza neanche paragoni.

    Poi è l’idea dell’opensource che appoggio in pieno, alla faccia di mele e bandierine al vento varie.

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