Esercizi di metrica

26 Ottobre 2008

Ho visto che sul blog di SimplyGiulia appare in alto a destra questa filastrocca:

C’era una volta un Re
che disse alla sua serva:
“Raccontami una favola”.
E la serva cominciò e disse…

La questione è che la filastrocca non fa così. E non perché lo dico io, ma perché i conti non tornano a livello di metrica. Si sente subito: C’era una volta un Re, perfetto, un verso settenario, sei sillabe e una pausa dopo l’ultima, acuta – *Rè -. E infatti, il verso dopo dice: che disse alla sua serva. Altro settenario, questa volta di sette sillabe. Perfetto. Tra parentesi, io mi ricordavo che fra il primo e il secondo verso ci fosse un seduto sul sofà, altro settenario, ma non conta ai fini di quello che voglio dire.

Al terzo verso iniziano i problemi. Il Re dice alla serva: raccontami una favola. E questo è impossibile. Non perché il Re non possa aver voglia di sentire una favola, ma perché il verso chiede che abbia voglia in quel momento di sentire una storia. O qualsiasi altra cosa che si designi o con una parola di due sillabe, o con una parola di una sillaba purché tonica. Dal contesto, si può supporre che si tratti appunto di una storia: raccontami una storia.
Verso seguente: E la serva cominciò e disse… Altro problema. Dieci sillabe. Che il verso di sette e quello di dieci possano combinarsi, è possibile: però devono avere gli accenti distribuiti in modo parallelo, e in questo caso non accade. Per ricostruire il verso – che nella memoria può sempre andar perduto – si potrebbe iniziare col togliere gli elementi superflui. Per esempio la “E” iniziale: si avrebbe così un la serva cominciò e disse… . Bene: già si vedrebbe ricomparire il settenario scomparso, la serva cominciò.
Resta quel “e disse…”. Tutti conoscono questa filastrocca: è una di quelle circolari, il cui ultimo verso riporta al primo all’infinito (all’infinito per Giobbe, per gli altri fino a che non si stancano o finché il bambino non si addormenta). Allora può essere che quel e disse… si possa considerare come un’anacrusi, cioè delle sillabe atone che precedono la prima sillaba tonica e che fanno da ponte fra la recitazione di una strofa e l’altra.
Per dire. Io credo che la filastrocca faccia così:

C’era una volta un Re
(seduto su un sofà)
che disse alla sua serva:
“Raccontami una storia”.
La serva cominciò,
e disse…
C’era una volta un Re
(seduto su un sofà)
che disse alla sua serva:
“Raccontami una storia”.
La serva cominciò…

Saluti a SimplyGiulia e grazie mille per lo spunto :)

Scritto da Reloj il 26 Ottobre 2008
Contiene scrittura | 3 commenti

3 risposte a “Esercizi di metrica”

  1. Lu ha detto:

    Da queste parti era:

    “C’era un volta un Re
    seduto sul sofà
    che disse al suo giullare
    ‘raccontami una storia’
    e la storia cominciò”

    Che non so quanto cambi, a essere sincero, ma essendo diversa ci tenevo a fare questo scambio “culturale”. =P

  2. Reloj ha detto:

    Col giullare non l’avevo mai sentita, però è più logica, e ci sta :)
    Comunque, stesso discorso: l’ultimo verso deve essere “la storia cominciò” senza la “e” iniziale, perché “cominciò” è una parola acuta, e tronca il verso.

  3. io ha detto:

    Io la conosco cosi:
    C’era una volta un re
    seduto sul sofà
    che disse alla sua serva:raccontami una storia.
    La serva incominciò:
    C’era una volta un re etc etc….

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