Una storia di Varsavia

11 Ottobre 2008

Cercando cercando, nella memoria di ognuno, ci sono delle storie. Cose che ti hanno raccontato e che hai modificato e che ora sei convinto che era proprio così che te l’hanno raccontato, che non hai aggiunto niente. Come quella storia che sembra un film, una storia di Varsavia che è vera, e che quasi quasi hai visto coi tuoi occhi. In quella storia che ti hanno raccontato proprio così c’era una bambina che tornava da scuola e vedeva vicino a casa sua un signore altissimo, vestito di nero, con un cappotto lungo che sembrava di un’uniforme ma che non era militare. Un signore che faceva paura alle bambine, ma che non era un militare tedesco. Allora la bambina della storia vede anche che arrivano dei soldati tedeschi e ha paura e si nasconde dietro delle canne, che forse prima del ’44 c’erano anche delle canne nel centro di Varsavia. Allora la bambina vede che l’uomo vestito di nero ha visto i soldati, e dal suo cappotto lungo che sembra un’uniforme tira fuori un fucile e spara verso di loro a ripetizione, e poi fugge via correndo. Poi ti hanno raccontato che quella bambina aveva paura ed è corsa a casa correndo su su per le scale, e la mamma le ha aperto e si è sentita al sicuro. Però il padre della bambina della storia non era ancora tornato a casa dal lavoro, e la mamma era preoccupata. Poi la bambina e la mamma si affacciavano alla finestra per vedere cosa succedeva nella strada, e vedevano che era pieno di soldati tedeschi, a Varsavia, prima del ’44, e che i soldati prendevano tutti gli uomini e li facevano sdraiare per terra e con le mani sulla testa. La bambina della storia è preoccupata perché suo padre non è tornato dal lavoro, e sono le due, e sono le due e un quarto, e la strada è piena di soldati tedeschi arrabbiati e di uomini in terra. Allora la mamma è preoccupata, e la bambina e il suo fratello hanno paura dei soldati tedeschi, e sentono delle urla per le scale. Poi, in quella storia che ti hanno raccontato, i soldati tedeschi salgono le scale cercando gli uomini, però il padre della bambina non è a casa e allora i soldati vogliono cercarlo e credono che sia nascosto, e rovesciano tutte le cose della casa, ed entrano in tutte le stanze. E succede che il soldato più importante entra anche lui nella casa e vede la mamma e la bambina e il fratello, e vede il pianoforte. Allora si siede al pianoforte e chiede chi suona il pianoforte, e la bambina risponde io, con tutta la paura che aveva, risponde io. Allora il soldato più importante grida qualcosa in tedesco e gli altri soldati smettono di cercare e vanno via. Quando tutti i soldati sono di nuovo nella strada, con gli altri e con gli uomini in fila distesi per terra, la mamma e la bambina vanno alla finestra. In quella storia che ti hanno raccontato proprio così, che è proprio una storia vera che sembra un film, la bambina vede suo padre che torna da lavoro ubriaco, che barcolla in mezzo ai soldati tedeschi, i soldati tedeschi arrabbiati e gli altri uomini distesi in terra, forse suo padre è ubriaco, che si dirige verso il portone, che entra, che chiude il portone, che sale le scale.

Scritto da Reloj il 11 Ottobre 2008
Contiene scrittura | Tag: | Commenta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *